Bilancio di fine anno nelle classe prime della LEVI. Tutti hanno lavorato sodo, grandi e piccoli.
Ma si sa, dopo la breve tregua degli anni 70, nella scuola è stato reintrodotto il letto di Procuste. Programmi con una prescrittività idiota e incoerente che vorrebbero tutti uguali quelli che sappiamo benissimo essere tutti diversi.
Dal punto di vista del legislatore pro tempore (perché nella scuola, come a Wall Street, ogni giorno cambia tutto) non tutti avrebbero raggiunto gli obiettivi; dal punto di vista nostro bisogna aggiungere quelli che li hanno raggiunti in maniera fragile, suscettibile di regressione nel corso delle vacanze.
Tra prima A e prima B, individuiamo un'area di disagio che coinvolge una decina di alunni.
Sono tanti, quasi il 25%, percentuale che d'altronde corrisponde alla media delle segnalazioni per DSA nelle scuole italiane.
Ma noi non siamo per niente convinti che si tratti di DSA, secondo noi il disagio è perfettamente spiegabile come intersezione tra dinamiche delle classi non sempre ottimali per la trasmissione dei saperi e condizioni individuali che attenuano l'efficacia della trasmissione stessa.
Nell'insieme dei limiti individuali, la parola chiave è tempo, ha avuto bisogno di tempo chi doveva imparare la nostra lingua, ha bisogno di più tempo chi ha un facile calo dell'attenzione, deve recuperare tempo chi ha fatto molto assenze, ma ha bisogno di (molto) tempo anche chi non è ancora adeguatamente maturato per motivarsi l'attività scolastica.
Siccome le scuole chiudono il 12 giugno, gli insegnanti delle due prime decidono di investire le due successive settimane in una scuola estiva intesa come restituzione di tempo per tutti quei bambini che, per una ragione o per l'altra, ne hanno perso un po'.
Lo riserviamo dunque a chi non ha raggiunto, o ha raggiunto parzialmente gli obiettivi per:
- difficoltà di lingua
- difficoltà d'attenzione
- molte assenze
vengono inclusi anche gli alunni che nel corso dell'anno hanno in misura apprezzabile superato i limiti comportamentali che hanno penalizzato la loro attività scolastica all'inizio dell'anno.
Gli insegnanti, sulla base di questi criteri individuano 11 alunni che dovrebbero frequentare la scuola estiva. La proposta, singolarmente comunicata ai genitori, viene accolta senza riserve. Purtroppo uno degli alunni, che deve raggiungere i genitori all'altro capo del mondo, non potrà partecipare.
Il corso si è tenuto dal 15 al 26 giugno, dal lunedì al venerdì, con orario 9.00-12.00 e ha riguardato 10 alunni.
Essendo in 5 insegnanti, i bambini lavoravano a turno con un maestro, ciò ha evidentemente soppresso i disturbi derivati dalle dinamiche di gruppo, garantendo l'intensività del corso.
Durante la scuola estiva non si sono registrate assenze e tutti gli alunni si sono presentati quotidianamente con la massima puntualità.
Il bilancio della scuola estiva è largamente positivo, ogni bambino ha fatto qualche passo avanti.
Il corso ha confermato agli insegnanti la necessità di un maggior intervento sul territorio che superi, quando occorre, il divario tra scuola e extrascuola, nell'ambito del diritto ad un educazione permanente e nella prospettiva di una più ampia gestione sociale delle risorse.