Ricchi e poveri
eccedenze e carenze
Nelle tribù di
cacciatori raccoglitori il bottino della giornata viene quasi sempre consumato
interamente, è ben raro che ci siano avanzi.
Nelle società
basate sull'agricoltura, il raccolto (e quindi le provviste da consumare)
dipende invece da molti fattori, soprattutto dall'andamento stagionale. Nelle
stagioni buone si produce tanto, in quelle cattive poco.
Anche il
bestiame è soggetto a variazioni dovute alla stagione, se piove poco diventa
difficile abbeverare e nutrire il gregge e i capi più deboli non ce la fanno.
In certi anni, a decimare il gregge, ci pensano le malattie.
Chi fa un buon
raccolto, produce più di quello che consuma, ha delle eccedenze.
Chi fa un
cattivo raccolto produce meno di quello di cui ha bisogno e ha delle
carenze.
Un villaggio
ben esposto al sole e meglio riparato dalle intemperie, può fare un raccolto
migliore di un villaggio vicino.
Le tribù che hanno delle eccedenze sono ricche, quelle con penurie
sono povere.
La divisione del lavoro
Nelle tribù di
cacciatori raccoglitori non c'erano dei ruoli precisi, tutti facevano un
po' di tutto.
Nelle tribù
agricole si diversificano i ruoli.
Oltre agli
agricoltori e ai pastori, cominciano infatti a esserci:
–
i
primi artigiani, che costruiscono strumenti;
–
i
tessitori che filano e tessono la lana degli ovini;
–
i
vasai che producono vasi e stoviglie.
C'è anche chi
gira tra i villaggi vendendo e comprando. Questi primi commercianti usano
il baratto, perché il denaro ancora non esiste.
Non tutti i
lavori rendono allo stesso modo. Ci sono
lavori che arricchiscono e altri che permettono appena di sopravvivere.
La difesa
della proprietà
I villaggi
ricchi sono esposti ai saccheggi degli abitanti dei villaggi poveri.
Anche in uno
stesso villaggio i ricchi vogliono essere difesi dai furti dei poveri.
Nasce perciò
una nuova specializzazione: quella di chi si mette a fare il guerriero.
I GUERRIERI diventano
presto una casta, cioè una categoria privilegiata.
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