mercoledì 25 febbraio 2015

si prosegue, cambiando metodo

All'appello mancano ancora digrammi e trigrammi che saranno comunque presentati col metodo sillabico, Cominciamo comunque ad anticiparli nelle nostre letture, passando di fatto al metodo globale. Questo serve a consolidare le capacità di chi ha già cominciato a leggere, ma anche - si spera - ad attivare quelle dei ritardatari.
Da un metodo che constava di identificazione, memorizzazione e sintesi, passiamo a un metodo che punta su analogie, differenziazione e analisi. 
E' sempre opportuno rinforzare la proposta logica con quella analogica, soprattutto dove abbondano gli artisti, tentati più dalla dimensione dell'immagine che da quella del simbolo.
LA COSTRUZIONE DI UN TESTO
Abbiamo cominciato oggi, con la fase preparatoria, ogni alunno ha ricevuto una scheda (riproduco  solo la parte affrontata oggi):

Le trascrivo sulla lavagna, evidenziando col colore le differenze tra una parola e l'altra. Poi, a turno, ogni alunno deve leggerne una. Non tutti, sempre, ci riescono, ma la stragrande maggioranza si, anche perché è un esercizio che esige più attenzione che capacità. Di ogni parola viene spiegato (da chi si offre) il significato e se ne fanno esempi d'uso.
Quando le abbiamo letto tutte, cancello la lavagna e adesso, uno per volta, devono venirne a scriverne una sotto dettatura.
Terminata anche questa parte, e scritte disordinatamente sulla lavagna tutte le nostre parole, vengono ancora chiamati, uno per uno, a cancellarne una a mia scelta.
Alla fine la scheda è stata letta (in modo da stimolare l'attenzione) tre volte.
Stasera a casa, per rafforzare, leggeranno l'elenco che abbiamo scritto sul quaderno (e già letta una volta insieme) e domani si prosegue.
TERNO
INTERNO
INFERNO
INVERNO
LAMPI
CAMPI
CAMBI
BAMBI
BOMBI
ZOMBI
SCI
SCE
ESCE
PESCE
QUA
QUASI
QUALI
SQUALI
FUCO
FUOCO
CUOCO
COCO
POCO

lunedì 23 febbraio 2015

IL CALENDARIO DEL CONTADINO 1

Questo lavoro è il nostro contributo a EXPO 2015.
In un imprecisato tempo antico, che è in realtà il Medioevo, il ciclo liturgico si salda con quello agricolo, determinando feste e penitenze, sogni e fatiche, 


giovedì 12 febbraio 2015

Verso Carnevale

Approfittiamo del Carnevale per rioccuparci un po' di musica. Ascolteremo perciò

IL CARNEVALE DEGLI ANIMALI

di Camille Saint-Saëns.
Naturalmente eseguiremo i disegni che illustrano i movimenti.
Per chi vuole cominciare a sentirlo, eccolo:

Orientamento

Come si sa, i bambini di sei anni qualche problema d'orientamento ce l'hanno e tra Z e S la confusione è frequente.
La storia che proponiamo non risolverà il problema, ma comincia a porlo.

La storia propone l'orientamento in base alla posizione del sole nel corso della giornata, costruiamo dunque la pagina che colloca il sole a EST, SUD e OVEST all'ALBA, a MEZZOGIORNO e al TRAMONTO. Di notte il sole non si vede, ma tutti sono dell'idea che non sia scomparso per magia, ma nascosto da qualche altra parte. Più avanti chiariremo anche questo.

In questa scheda ci sono degli orologi che segnano le varie fasi, ma tutti sono d'accordo sul fatto che gli orologi ai tempi antichi non c'erano e che l'uomo calcolava l'ora osservando la posizione del sole, di giorno, e delle stelle, di notte.
Accenno al fatto che, grazie all'ombra gettata dal sole, già nei tempi antichi si erano costruiti delle specie di orologi, LE MERIDIANE.

Qualcuno assicura di averla vista, tutti concordano sul fatto che di notte non può funzionare.
Parliamo allora della CLESSIDRA. Questa la conoscono in tanti e qualcuno ne descrive il funzionamento.
Con il progresso successivo si arriverà ai moderni orologi, analogici e digitali.
Ma non va dimenticato che c'è anche qualcosa d'altro che ci informa del passaggio delle ore, il battito delle campane.
Molti campanili battono le ore, ma tutti, a ore fisse, suonano l'Angelus.
Natale e Pasqua a parte, i nostri campanili di notte dovrebbero tacere.
I nostri piccoli mussulmani, invece, quando vanno a trovare i nonni, possono orientarsi con l'adhān del muezzin.
Qui, siccome facevamo riferimento alle quattro fasi (alba, mezzogiorno, tramonto, notte), manca la preghiera del pomeriggio  (ṣalāt al-ʿaṣr).
L'attenzione è stata catturata, non tutti hanno capito tutto, ma molti di quelli che non hanno capito si sono comunque posti dei problemi che col tempo risolveranno autonomamente.
Anche sul piano del ricordo, alla maggior parte sembrerà di aver dimenticato istantaneamente tutto, ma non è vero, il ricordo riaffiorerà quando verrà di nuovo affrontato l'argomento.
L'unico guaio è che continueranno a girare a casaccio sia la S che la Z. Pazienza.





lunedì 9 febbraio 2015

partita doppia

Mentre con la Z ci avviamo a concludere la presentazione delle sillabe, cominciamo a produrre brevi storielle centrate sulle sillabe già fatte.
Chi deve consolidare prosegue con lo stampatello maiuscolo, mentre chi è già sicuro si cimenta con quello minuscolo e comincia ad interiorizzare qualche regola formale (iniziale maiuscola per i nomi propri e all'inizio di frase, punto alla fine).



qui le schede in formato A4.

giovedì 5 febbraio 2015

andamento ricorsivo

Con la Z, la prossima settimana, abbiamo finito le consonanti semplici, poi faremo CA CE CI CO CU e GA GE GI GO GU e poi seguirà la perfida H dei trigrammi CHI CHE GHI GHE.
Andiamo dunque avanti, ma torniamo anche indietro.
Insieme alle nuove sillabe, verranno ripresentate tutte quelle vecchie. Chi è già sicuro comincerà a familiarizzarsi con lo stampato minuscolo, mentre chi deve rafforzarsi insisterà con quello maiuscolo.
Viene presentata anche la forma in corsivo. Per ora è solo da guardare, ma alla fine di febbraio bisogna cominciare a scriverlo.




INSIEMI DI PAROLE CON S




mercoledì 4 febbraio 2015

ricostruzione di un cartone animato in dieci sequenze

Verifica lunga e impegnativa. Ogni alunno è stato interrogato individualmente, step by step
Il cartone animato, Flowers and trees, che trovate anche nella cineteca del maestro Pucci, è stato visto molte volte, l'ultima volta il 2 febbraio. In quell'occasione era stato visto per due volte di fila, con l'avvertenza che ci sarebbe stata una verifica.
Partecipano alla prova 17 alunni. Oltre agli assenti, sono esentati gli assenti del 2 febbraio.

Dispongo le riproduzioni a colori delle sequenze sulla cattedra, in ordine sparso, e convoco un bambino alla volta.

Per cominciare si fissano gli estremi, inizio e fine della storia.
1 come comincia?
La risposta giusta è questo fotogramma, cioè la foresta addormentata.
Solo 5 alunni danno la risposta esatta, altri 6, indicano la sequenza numero 2, cioè il risveglio della foresta. Chi risponde così, non fa un errore logico. Si tratta, quasi in ogni caso, un errore dovuto ad un eccesso di sicurezza che fa trascurare un attenta disanima tra le varie opzioni. 
2 come finisce?
La risposta giusta era il matrimonio finale:


Sull'arcobaleno, durante la visione, avevamo attirato l'attenzione. Qui le risposte esatte sono 12.

Prima di proseguire, conviene correggere la risposta alla domanda 1, per evitare che il fotogramma scartato provochi confusioni.
Spiego dunque che l'idea di cominciare con il risveglio era buona, ma li invito a pensare che, prima di svegliarsi, bisogna fare un'altra cosa. Invito quindi a ripensare la loro risposta quelli che l'hanno sbagliata. Quasi tutti correggono.
3 cosa succede dopo?
Adesso, la sveglia è la sequenza corretta. Le risposte esatte salgono a 14:

4 come prosegue? cosa fate (o dovreste fare), dopo esservi alzati?
La risposta giusta era: lavarsi e in 11 colgono il suggerimento:

A questo punto, incollo alla lavagna le prime tre sequenze e spiego che esse costituiscono l'antefatto della storia, ma che una storia comincia veramente quando entrano in scena i protagonisti, cioè i personaggi. Spiego anche che i protagonisti sono, in genere i buoni della storia, mentre i personaggi cattivi si chiamano antagonisti.
Chiedo chi siano protagonisti e antagonisti di Biancaneve, Cappuccetto Rosso e I tre porcellini e dalle risposte comprendo che dovrebbero aver capito e che posso formulare la domanda successiva.
5 entrano in scena i protagonisti:
11 risposte esatte, tre, probabilmente, confondono protagonista e antagonista e rispondono col fotogramma 5.
A questo punto attiro l'attenzione sul personaggio della quarta vignetta della sequenza 3, cioè l'albero secco. Spiego che noi sappiamo già che è il cattivo della storia. Spiego anche che, chi ha fatto il cartone animato, facendolo nero, brutto e con i pipistrelli che gli escono dalla bocca, ha voluto farci capire subito che era il cattivo.
Spiego però che nella vita reale, pipistrelli a parte, ci sono persone nere o brutte che non sono per niente cattive e che, per decidere che uno è cattivo, bisogna aspettare che faccia una cattiveria.
6 individuare la cattiveria
Cioè il tentato rapimento:

12 risposte esatte, mentre tre (autoidentificandosi) propongono come cattiveria il litigio

A questo punto, passo velocemente alla domanda successiva.
7 Cosa accade dopo?
La risposta corretta è, il duello, che solo uno non identifica.

Attiro l'attenzione sul vecchio albero a KO e chiedo se ha vinto o perso, la risposta è corale. Chiedo, allora, se si rassegnerà o se vorrà vendicarsi. Scopro, con una certa sorpresa che molti non sanno il significato della parola vendetta. Riformulo la domanda: il vecchio albero si rassegna o fa ancora qualcosa di brutto? Stavolta hanno capito, dunque:
8 cosa combina il vecchio albero?

Tutte le risposte sono esatte.
A questo punto li invito a chiedersi se l'idea del vecchio albero sia buona o se danneggerà anche lui. E formulo la penultima domanda.
9 Cosa succede al vecchio albero?
La risposta giusta è che brucerà pure lui e la colgono in 14. 

Eccoci all'ultima domanda:
10 chi risolve la situazione?
Gli uccelli, bucando le nuvole, provocano la pioggia che spegne l'incendio. Una sola risposta errata.

La verifica su una successione così numerosa non è affato facile per bambini di sei anni, per quanto bene conoscano la storia, ma i risultati sono confortanti:
  • prove ottime 3
  • distinte 3
  • buone 4
  • discrete 1
  • sufficienti 3
  • non sufficienti 2
Nel pomeriggio, chi non ha fatto la prova, o l'ha fatta in maniera non soddisfacente, guarda un vecchio classico, con cui potrà rifarsi nei prossimi giorni:

martedì 3 febbraio 2015

SA SE SI SO SU


Carnevale

Re Biscottino e la regina Cuneta

Filastrocca di Carnevale

Pulcinella aveva un gallo;
tutto il giorno vi andava a cavallo,
con la briglia e con la sella.
Viva il galletto di Pulcinella!
Pulcinella aveva un gatto;
tutto il giorno saltava da matto,
suonando una campanella.
Viva il gattino di Pulcinella!

Gianni Rodari


Per far Carnevale

Basta un cappello vecchio,
due baffoni
disegnati sul viso coi carboni
e una gran pancia fatta col
guanciale
per divertirsi tanto a Carnevale.
I rumori del Carnevale
zumpete pa, zumpete pa,
il Carnevale eccolo qua.
Trombette e cembali
tamburi e piatti
fanno un baccano che non si sa.
Chi suona bene, chi suona male,
chi canta forte,
chi scende e sale,
chi lancia razzi lassù lassù ...
E' il finimondo? E' un temporale?
Sono i rumori del Carnevale.


Mario Lodi