lunedì 20 febbraio 2017

DIZIONARIO DEI TAROCCHI 1

Abbiamo cominciato ad attribuire dei significati ai nostri tarocchi, con cui costruiremo delle storie.
E' un lavoro piuttosto lungo, ma utilissimo perché mobilita una serie di competenze:

  • lessicali
  • grammaticali
  • di decifrazione dei simboli
Inoltre, dà l'occasione di esplorare miti e leggende alla base dell'immaginario occidentale.
Dopo le prime due o tre schede, compilate collettivamente, per ogni carta, dopo una mia breve introduzione, la classe si divide in 5 gruppi e dopo un quarto d'ora i gruppi confrontano il loro lavoro.









venerdì 10 febbraio 2017

TAROCCHI

Abbiamo realizzato un mazzo di Tarocchi. 
Nei prossimi giorni, con l'osservazione e l'associazione di idee, assegneremo a ogni carta dei significati di diverso ordine grammaticale.
Ogni carta rappresenterà così non solo diversi nomi sia di persona, che di animale, che di cosa, ma anche verbi e aggettivi.
Lo scopo è quello della costruzione di un racconto su base aleatoria.
IL MATTO (DILMI)

IL BAGATTO (MERCY)

LA PAPESSA (ALICE)

L'IMPERATRICE (VERONICA)

L'IMPERATORE (JACOPO)

IL PAPA (MUSTAFA)

GLI AMANTI (YASSMINA)

IL CARRO (ALESSANDRO)

LA GIUSTIZIA (KEVIN)

L'EREMITA (ELENA )

LA RUOTA DELLA FORTUNA (DIEGO)

LA FORZA (SIRINE)

L'APPESO (ILARIA)

LA MORTE (TOMMASO)

LA TEMPERANZA (ROMISAA)

IL DIAVOLO (ROMISAA)

LA TORRE (SOFIA)

LE STELLE (HIND)

LA LUNA (ANGELA)

IL SOLE (JAFAAR)

IL GIUDIZIO UNIVERSALE (BEATRICE)

IL MONDO (AARON)

ASSO DI DENARI (ALI')

ASSO DI BASTONI (ILARIA)

ASSO DI COPPE (ILARIA)

ASSO DI SPADE (MERCY)


lunedì 6 febbraio 2017

FEBBRAIO Carnevale

Romisaa Zouaoui copia da Bruegel, La Lotta tra Carnevale e Quaresima
Il Carnevale medievale: la grande festa dei poveri

Nel Medioevo c'erano tantissimi poveri, anzi, la maggioranza della popolazione era povera.
Nella società medievale la grande maggioranza del popolo lavora i campi.
È un lavoro faticoso e di poco guadagno: la gente mangia poco, non ha abiti per ripararsi dal freddo e le case non sono riscaldate, non ci sono cure mediche. A trent'anni si è già vecchi e in pochi riescono a superare i quarant'anni.
La gente dovrebbe ribellarsi, ma non lo fa, ha troppa paura.
La soldataglia non scherza e ci vuol poco a ritrovarsi impiccati.
Ma la paura più grande non è quella di morire, bensì quella di andare all’inferno dopo morti.
I preti, che dai pulpiti predicano che l’ordine della società è voluto da Dio, fanno più paura dei soldati.
Ma qualcosa bisogna pur concedere, perché quando la fame è troppa anche la paura dell’inferno non funziona più.
C’è un’antica tradizione che deriva dai tempi dell’Impero Romano.
Nell’antica Roma, alla fine di dicembre, c’erano giorni di gran festa, i Saturnali. Durante questi giorni, si mangiava e si beveva a sazietà, si facevano scherzi volgari, gli uomini si travestivano da donne e le donne da uomo; i padroni si camuffavano in schiavi e viceversa, era un mondo al contrario.
Veronica Giorgio: Il mondo alla rovescia.
Nel Medioevo viene ripresa questa tradizione. Nel Carnevale medievale viene sospesa la legge normale e non ci sono più regole. Ma, soprattutto si mangia e si beve a sazietà.
Ai poveri vengono distribuiti cibi e vino.
E' una pacchia che dura poco, dopo il Martedì Grasso, infatti, arriva il Mercoledì delle ceneri e comincia la Quaresima.
Inizia la penitenza, ma per i poveri è penitenza tutto l'anno.

GENNAIO

17 gennaio S. Antonio abate
Il ciclo di macellazione del maiale


In quasi tutta l'Europa gli inverni sono molto lunghi e freddi.
In inverno la campagna produce molto poco e nei tempi antichi non esistevano né surgelati, né cibi in scatola, né mezzi di trasporto veloci per andare a prendere vettovaglie in luoghi più favorevoli. Ci si deve accontentare di quel che c'è.
Anche le galline, in pieno inverno, smettono di fare uova e non si possono macellare le mucche per non restare senza latte, burro, formaggio.
Certo, le foreste europee, soprattutto in quei tempi erano ricche di selvaggina: lepri, cinghiali, caprioli, beccacce...
I nobili potevano cacciare, era un loro privilegio. Anche i contadini, quando erano proprio disperati, ci provavano, ma a loro rischio e pericolo: le terre erano dei nobili e per chi ci cacciava di frodo la pena era una sola.



A salvare i contadini dalla fame ci pensarono i maiali. La carne di maiale può essere consumata fresca, o conservata sotto sale (prosciutti, salsicce, salami).
Però c'era un problema, la carne di maiale, quando non fa molto freddo, va facilmente a male e mangiarla può diventare pericoloso.


Le temperature invernali in Europa. In verde: molto freddo; in grigio: freddo.
Sotto la riga rossa il clima è più temperato, cioè meno freddo.
Mangiare la carne di maiale in questi climi più caldi è pericoloso, infatti le religioni che si sono diffuse in queste zone (Ebraismo, Islam) lo proibiscono.



Dunque il periodo in cui si poteva macellare il maiale e cibarsi delle sue carni era, in quei tempi in cui non esistevano i frigoriferi, molto breve. Tre mesi circa, da dicembre a febbraio.
I contadini erano analfabeti, per cui non potevano segnarsi le date di inizio e di fine del ciclo di macellazione.
Erano analfabeti, ma molto religiosi e conoscevano bene le immagini sacre dipinte sui muri delle chiese.
E siccome la povera bestia, per essere macellata, veniva appesa a X, ecco che a loro faceva venire in mente San Andrea che, secondo la leggenda era stato martirizzato in modo simile.






Il giorno di S. Andrea cade il 30 novembre, giorno che va benissimo per cominciare la macellazione.
Per il giorno in cui finirla, andava benissimo S. Antonio abate, sempre rappresentato con un porcellino a suo fianco. Finire la macellazione nel giorno del santo amico dei maiali sembrava proprio giusto. E anche la data, 17 gennaio, andava bene. Quel giorno si smetteva di macellare e la carne rimasta veniva consumata fino a Carnevale.

 Secondo la leggenda S. Antonio abate visse a lungo nel deserto e qui fu tormentato dalle tentazioni del demonio.

L'anno scorso abbiamo imparato una canzone popolare che ricorda le Tentazioni di S. Antonio.