lunedì 6 febbraio 2017

FEBBRAIO Carnevale

Romisaa Zouaoui copia da Bruegel, La Lotta tra Carnevale e Quaresima
Il Carnevale medievale: la grande festa dei poveri

Nel Medioevo c'erano tantissimi poveri, anzi, la maggioranza della popolazione era povera.
Nella società medievale la grande maggioranza del popolo lavora i campi.
È un lavoro faticoso e di poco guadagno: la gente mangia poco, non ha abiti per ripararsi dal freddo e le case non sono riscaldate, non ci sono cure mediche. A trent'anni si è già vecchi e in pochi riescono a superare i quarant'anni.
La gente dovrebbe ribellarsi, ma non lo fa, ha troppa paura.
La soldataglia non scherza e ci vuol poco a ritrovarsi impiccati.
Ma la paura più grande non è quella di morire, bensì quella di andare all’inferno dopo morti.
I preti, che dai pulpiti predicano che l’ordine della società è voluto da Dio, fanno più paura dei soldati.
Ma qualcosa bisogna pur concedere, perché quando la fame è troppa anche la paura dell’inferno non funziona più.
C’è un’antica tradizione che deriva dai tempi dell’Impero Romano.
Nell’antica Roma, alla fine di dicembre, c’erano giorni di gran festa, i Saturnali. Durante questi giorni, si mangiava e si beveva a sazietà, si facevano scherzi volgari, gli uomini si travestivano da donne e le donne da uomo; i padroni si camuffavano in schiavi e viceversa, era un mondo al contrario.
Veronica Giorgio: Il mondo alla rovescia.
Nel Medioevo viene ripresa questa tradizione. Nel Carnevale medievale viene sospesa la legge normale e non ci sono più regole. Ma, soprattutto si mangia e si beve a sazietà.
Ai poveri vengono distribuiti cibi e vino.
E' una pacchia che dura poco, dopo il Martedì Grasso, infatti, arriva il Mercoledì delle ceneri e comincia la Quaresima.
Inizia la penitenza, ma per i poveri è penitenza tutto l'anno.

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