lunedì 26 febbraio 2018

SIMULAZIONE VERIFICA DEL 5 MARZO



NOMI
PRONOMI
AGG.
ART.
PREP.
VERBO
URSULA
X





SI

X




IMPOSE





X
PER




X

LA



X


PRIMA


X



VOLTA
X





ALLA




X

MIA


X



ATTENZIONE
X





SULL'




X

AUTOBUS
X





IO

X




AVEVO OCCUPATO





X
UN



X


SEDILE
X





SUL




X

FONDO
X





[MENTRE]

congiunzione




URSULA
X





[E]

congiunzione




IL



X


SUO


X



COMPAGNO
X





ERANO SEDUTI





x
[DAVANTI]

avverbio




[NON]

avverbio




FOSSE STATO





X
PER




X

LA



X


SUA


X



VOCE
X





MELODIOSA


X



[FORSE, NON]

avverbi




MI

X




SAREI ACCORTO





X
DI




X

LEI

X




CERCANDO





X
CON




X

GLI



X


OCCHI
X





LA



X


FRONTE
X





DI




X

[QUELLA]


X



MUSICA
X





SOAVE


X



SCORSI





X
IL



X


PROFILO
X





DI




X

URSULA
X













































































































martedì 20 febbraio 2018

GRAMMATICA 2

5 gli aggettivi possessivi sono pochi e si sanno a memoria.



MASCHILE FEMMINILE MASCHILE FEMMINILE


SINGOLARE
MIO
TUO
SUO
MIA
TUA
SUA
NOSTRO
VOSTRO
LORO
NOSTRA
VOSTRA
LORO


PLURALE
MIEI
TUOI
SUOI
MIE
TUE
SUE
NOSTRI
VOSTRI
LORO
NOSTRE
VOSTRE
LORO

6 gli aggettivi qualificativi sono tantissimi. Sono quelli che rendono cose, persone e animali diversi tra loro.
una mela verde una mela rossa
un uomo magro un uomo grasso
un animale domestico un animale selvaggio

7 i nomi indicano una cosa, una persona o un animale.
I nomi di animale e di persona non lasciano dubbi.
cane gatto bradipo ornitorinco
avvocato casalinga ladro studente
Anche i nomi concreti di cosa sono immediati.
baffi calzino trattore fischio
Qualche sforzo in più bisogna farlo per i nomi astratti che indicano cose ideali.
libertà giustizia antipatia uguaglianza

8 per ora devi saper riconoscere solo i pronomi personali.

IO
TU
EGLI, LEI, LUI
NOI
VOI
ESSI, LORO


9 i verbi sono coniugati quindi hanno:



  • un modo, mangiare, mangiando, mangiano,...
  • un tempo, mangio mangiavo, mangerò, mangiai, …
  • una persona, io mangiavo, tu mangiavi...



i verbi hanno una coniugazione:

I are

II ere

III ire

ESSERE e AVERE hanno una coniugazione propria.

GRAMMATICA 1

REGOLE PER RIDURRE GLI ERRORI DI ANALISI GRAMMATICALE
1 gli articoli si sanno a memoria e non si possono sbagliare.
DETERMINATIVI



m.
f.
Sing.
IL LO
LA
Plur.
I GLI
LE

INDETERMINATIVI

m.
UN UNO
f.
UNA


2 anche le preposizioni semplici si sanno a memoria e non si possono sbagliare.

DI
A
DA
IN
CON
SU
PER
TRA
FRA

3 utilizzando disperatamente i neuroni a vostra disposizione potete ricavare le preposizioni articolate.



Il
del


lo
dello
DI
la
della


i
dei


gli
degli


le
delle



Il
al


lo
allo
A
la
alla


i
ai


gli
agli


le
alle





Il
dal


lo
dallo
DA
la
dalla


i
dai


gli
dagli


le
dalle



Il
nel


lo
nello
IN
la
nella


i
nei


gli
negli


le
nelle

4 Dopo l'articolo o la preposizione articolata c'è sempre un nome.
una casa nel bosco
ART. NOME PREP. NOME
4.1Il nome può essere preceduto o seguito da uno o più aggettivi.
Le nostre bambine
le bambine buone
le belle bambine bionde
4.2 Pertanto, dopo l'articolo o la preposizione articolata bisogna ragionare e distinguere il nome dall'aggettivo.

venerdì 16 febbraio 2018

buona società (dettato)

Al colonnello Tredenari era sfuggito un rumore vergognoso. La contessina Alberici, che gli era seduta accanto, si fece pallida, anzi verdastra e accennò a un deliquio.
Ma la padrona di casa, l'anziana duchessa Malamorte, che era stata crocerossina durante la grande epidemia di morbillo, non si perse d'animo.
«C'è odore di chiuso qua dentro! - disse, alzandosi per aprire la grande finestra che dava sul giardino. Poi aggiunse – un'altra tazza di tè, colonnello?»
Ma l'interpellato non rispose. Si era fatto paonazzo, stringeva i denti e aveva la fronte imperlata di sudore. Non stava bene.
«Meglio non farlo parlare.» Osservò il vescovo Simeone.
«Potrebbe esplodere...» aggiunse l'avvocato Marelli.
Fu profetico, infatti, proprio in quel momento il colonnello trasalì, boccheggiò ed esplose in un virulento starnuto.
La dentiera del vigoroso soldato attraversò la sala, si infilò nel vano della finestra e si immerse nella vasca dei pesci rossi del giardino.
C'era un po' di imbarazzo.
«Troppi immigrati in giro per le strade!» Bofonchiò il colonnello.
Subito l'atmosfera si rasserenò e mormorii d'approvazione si levarono nel salotto. La duchessa fece servire i salatini.

venerdì 2 febbraio 2018

ANALISI GRAMMATICALE E LOGICA


ANALISI GRAMMATICALE
VERBI NOMI ARTICOLI PREPOSIZIONI AGGETTIVI

Per conquistare la città di Troia, i Greci ricorsero al trucco del cavallo di legno.
L'assedio alla città del re Priamo durava da molti anni.
Tanto tempo prima, infatti, il figlio del re, Paride, aveva rapito la bellissima Elena,moglie del re greco Menelao.
Gli altri re delle città della Grecia erano accorsi in aiuto di Menelao che voleva riprendersi la moglie e vendicarsi della grande offesa subita.
Agamennone, fratello dell'offeso Menelao e sovrano di Sparta, comandava i guerrieri achei.
Ai suoi ordini combattevano i più valorosi guerrieri argivi: i due Aiace, Diomede, l'astuto Ulisse e l'invulnerabile Achille.
Anche Priamo, che ha cinquanta figli e cinquanta figlie, dispone di validi guerrieri, il più coraggioso è uno dei suoi tanti figli, Ettore.
I Troiani si chiudono nella loro città protetta da robuste mura, i Greci la circondano e l'assediano.
La guerra si trascina stancamente, ma a un certo punto sembra esserci una svolta favorevole agli assediati.
L'eroe greco Achille, infatti, si è offeso e non combatte più.
I Troiani, guidati da Ettore, ne approfittano per tentare sortite contro gli Achei.
Ma Achille torna a combattere e uccide Ettore.
Malgrado il grave colpo, i Troiani resistono e sembra impossibile conquistare la città fortificata.
Al furbo Ulisse viene in mente uno stratagemma.

giovedì 1 febbraio 2018

LA DESCRIZIONE 1

Le persone le vediamo da lontano, quindi è meglio cominciare con la CORPORATURA.
Altissimo, alto, allampanato, di statura media, basso, minuscolo.
Scheletrico, magro, di corporatura media, grassottello, pingue, obeso...

Mano a mano che si avvicinaNO possiamo notare la CARNAGIONE:
può essere di carnagione chiara, nera, olivastra, …
E, inoltre, può essere pallido, abbronzato, paonazzo.
Possiamo anche notare come è vestito: elegante, sportivo, dimesso, malvestito, … e se indossa, o no, un cappello.

Quando è abbastanza vicino si può descrivere il volto, cominciando dalla forma del viso:

IL SACRO. 2 POLITEISMO

IL POLITEISMO
Con il trascorrere del tempo c'è un'evoluzione del modo di pensare. Dal pensiero MAGICO dell'animismo si passa al pensiero RELIGIOSO.
All'inizio ci sono tanti dei (POLITEISMO).
La prima grande divinità fu la Terra, la GRANDE MADRE.

Un'altra grande divinità femminile fu la Luna, dea della notte e dell'aldilà.


Solo più tardi arrivarono le divinità maschili, la più importante delle quali

fu il Sole.

UNA NOTEVOLE ECONOMIA
IL politeismo permette di fare economia di preghiere. Il nostro cacciatore, infatti, potrà raccomandarsi alla Madre Terra per tutte le cose terrestri, al Sole per tutte quelle che riguardano il cielo e alla Luna per quelle che riguardano la notte e l'aldilà.
TERRA
SOLE
LUNA
arco
nuvole



IL SACRO. 1 L'ANIMISMO

IL SACRO
Scendendo dallo scivolo il bambino si è fatto male. Ecco che, allora, si volta verso l'attrezzo traditore e lo picchia.
Cosa è successo? È successo che, di fronte allo stimolo doloroso, il bambino ha creduto che lo scivolo avesse avuto la volontà di fargli del male.
Lo scivolo è solo un oggetto, ma la fantasia del bambino lo ha fatto diventare un soggetto.
L'uomo primitivo è indifeso di fronte alle forze della natura. Freddo, pioggia, fulmini, vento, … si immagina che ogni cosa, un fiume, una foresta, un animale, un albero, … abbiano una loro volontà e possano quindi essergli amici o nemici. Questo modo di pensare si chiama animismo perché immagina che tutte le cose abbiano un'anima.

LA GIORNATA DI UN CACCIATORE ANIMISTA
Si è svegliato all'alba. Ha guardato il cielo e scorgendo delle nuvole ha subito recitato una preghiera:
«Nuvole del cielo, siate buone e non mandatemi la pioggia, se no i miei piedi affonderanno nel fango e la mia caccia sarà difficile».
Avendo nominato la pioggia, ha subito dovuto recitare un'altra preghiera:
«Pioggia, pioggia, tu sei la benvenuta, perché senza di te non cresce il grano, ma per oggi, ti prego, non venire».
Raccoglie il suo arco e le frecce e si raccomanda a loro:
«Arco, arco, non ti spezzare e voi frecce, andate dritto al bersaglio e non perdetevi nella foresta».
Ha detto foresta e subito deve implorarla:
«Foresta, foresta, cerca di essermi amica e tieni lontani dalla mia strada l'insidioso serpente e l'astuto giaguaro».
Il serpente e il giaguaro sono permalosi, meglio non trascurarli:
«O serpente, principe della foresta, tieni lontani, ti prego, i tuoi denti velenosi dalle mie caviglie e tu , giaguaro, mio signore, tieni lontani dalla mia schiena i tuoi artigli potenti ».
A questo punto, poiché sta pensando agli animali, deve rivolgere una preghiera anche alla sua preda:
«O gazzella dalle piccole corna, ti prego, fatti trovare nella radura e non sfuggire alle mie frecce».
Adesso è pronto. Prima di partire alimenta il fuoco e gli rivolge una preghiera affinché non si spenga e gli indichi da lontano la sua capanna quando, dopo il tramonto, tornerà dalla caccia. Prega anche la luna, perché spunti a rischiarargli il cammino e le stelle, perché gli mostrino la direzione da prendere e il sentiero, perché non si nasconda nell'ombra.
All'uscita del villaggio ci sono le tombe degli antenati e il cacciatore rivolge loro un pensiero, che gli portino fortuna.
Da lontano sente già il rumore del fiume che dovrà guadare, allora gli rivolge una preghiera, che non lo rapisca con la sua corrente. Prega anche il coccodrillo, che non sia nascosto nel canneto, pronto a ghermirlo.
È mattino presto, ma ha già pregato un sacco di entità. Quali?