IL
SACRO
Scendendo
dallo scivolo il bambino si è fatto male. Ecco che, allora, si volta
verso l'attrezzo traditore e lo picchia.
Cosa
è successo? È successo
che, di fronte allo stimolo doloroso, il bambino ha creduto che lo
scivolo avesse avuto la volontà di fargli del male.
Lo
scivolo è solo un oggetto, ma la fantasia del bambino lo ha fatto
diventare un soggetto.
L'uomo
primitivo è indifeso di fronte alle forze della natura. Freddo,
pioggia, fulmini, vento, … si immagina che ogni cosa, un fiume, una
foresta, un animale, un albero, … abbiano una loro volontà e
possano quindi essergli amici o nemici. Questo modo di pensare si
chiama animismo perché
immagina che tutte le cose abbiano un'anima.
LA
GIORNATA DI UN CACCIATORE ANIMISTA
Si
è svegliato all'alba. Ha guardato il cielo e scorgendo delle nuvole
ha subito recitato una preghiera:
«Nuvole
del cielo, siate buone e non mandatemi la pioggia, se no i miei piedi
affonderanno nel fango e la mia caccia sarà difficile».
Avendo
nominato la pioggia, ha subito dovuto recitare un'altra preghiera:
«Pioggia,
pioggia, tu sei la benvenuta, perché senza di te non cresce il
grano, ma per oggi, ti prego, non venire».
Raccoglie
il suo arco e le frecce e si raccomanda a loro:
«Arco,
arco, non ti spezzare e voi frecce, andate dritto al bersaglio
e non perdetevi nella foresta».
Ha
detto foresta e subito deve implorarla:
«Foresta,
foresta, cerca di essermi amica e tieni lontani dalla mia strada
l'insidioso serpente e l'astuto giaguaro».
Il
serpente e il giaguaro sono permalosi, meglio non trascurarli:
«O
serpente, principe della foresta, tieni lontani, ti prego, i
tuoi denti velenosi dalle mie caviglie e tu , giaguaro, mio
signore, tieni lontani dalla mia schiena i tuoi artigli potenti ».
A
questo punto, poiché sta pensando agli animali, deve rivolgere una
preghiera anche alla sua preda:
«O
gazzella dalle piccole corna, ti prego, fatti trovare nella
radura e non sfuggire alle mie frecce».
Adesso
è pronto. Prima di partire alimenta il fuoco e gli rivolge
una preghiera affinché non si spenga e gli indichi da lontano la sua
capanna quando, dopo il tramonto, tornerà dalla caccia. Prega anche
la luna, perché spunti a rischiarargli il cammino e le
stelle, perché gli mostrino la direzione da prendere e il
sentiero, perché non si nasconda nell'ombra.
All'uscita
del villaggio ci sono le tombe degli antenati e il cacciatore
rivolge loro un pensiero, che gli portino fortuna.
Da
lontano sente già il rumore del fiume che dovrà guadare,
allora gli rivolge una preghiera, che non lo rapisca con la sua
corrente. Prega anche il coccodrillo, che non sia nascosto nel
canneto, pronto a ghermirlo.
È
mattino presto, ma ha già pregato un sacco di entità. Quali?
Nessun commento:
Posta un commento