lunedì 27 ottobre 2014

API, ASINI, ELEFANTI E ISTRICI

Oggi abbiamo concluso il nostro grande cartellone sulle storielle con A, E, I.
Nella foto mancano ancora gli uccelli che abbiamo aggiunto qui e là.
Tutti hanno dato il loro piccolo o grande contributo.




domenica 26 ottobre 2014

A E I

Questa settimana l'abbiamo dedicata al lavoro di routine sulle vocali A, E, I.







Questo lavoro serve sia alla memorizzazione delle vocali, sia all'esercizio calligrafico, sia a impostare l'uso corretto degli spazi.
E' un lavoro necessario, ma lungo, meccanico e poco creativo.
Parallelamente insisto per presentare le vocali in un contesto narrativo, cioè a proporre una motivazione della tecnica della scrittura e lettura.
Dopo LE API AIUTANO L'ASINO AFFATICATO, arriva: D'ESTATE L'ERBA DELL'ELEFANTE E' SULL'EVEREST.



Con le api e l'elefante abbiamo cominciato anche un grande cartellone, in cui troverà posto anche IN INVERNO SULL'ISOLA L'IPPOPOTAMO INCONTRA L'ISTRICE.
Mano a mano che procediamo, facciamo, tutti insieme, riflessioni morfologiche, così abbiamo appreso che, se all'iniziale di asino (A) aggiungiamo la risposta delle api (SI) e quella del grillo e della coccinella (NO), otteniamo la parola completa.
Nella storia dell'elefante, abbiamo osservato che solo una vocale cambia il SOLE in SALE.
La prossima settimana ci occuperemo di O e U e all'inizio di novembre cominceremo con le sillabe. 

lunedì 20 ottobre 2014

segui la stella


Oggi, una giornata davvero calda, ne abbiamo approfittato per fermarci in cortile un po' più a lungo.
Poi verrà l'inverno e dovremo rinunciarci.
Alle 14.30, arrivata anche la maestra Barbara, abbiamo incominciato ad ascoltare, e a memorizzare la prima strofa, della canzone dello spettacolo di Natale.

giovedì 16 ottobre 2014

Un lavoro lungo e non facile

Propongo il testo della storia raccontata ieri, che in parte dovremo completare.
Per completare la scheda ci vuole un minimo di capacità di discriminazione visiva, un po' di logica e molta attenzione. Quest'ultima condizione è, per ora, carente. D'altra parte, siamo ancora agli inizi.
La prima parola mancante, la copiano dalla lavagna, mano a mano che incontriamo un disegno, lo coloriamo e andiamo a cercare se ce n'è uno uguale, in questo caso, lo coloriamo in maniera identica. 
Se c'è un disegno uguale, ci sarà anche una parola uguale.
La prima parola da inserire è dunque GRILLO, l'abbiamo appena letta e non dovrebbero esserci difficoltà.
Qui le cose si complicano un po', bisogna inserire AIUTO e COCCINELLA, scegliendole tra le parole riquadrate.
COCCINELLA, così lunga e subito lì sopra, non crea problemi, ma AIUTO, anche se si sa che comincia per A, potrebbe confondersi con ASINO.
Attiro l'attenzione sulla formula:
che dovrebbero confrontare con:
Li avviso che la ritroveranno ancora.
Si arriva al finale dove, a parte API, che copiano dalla lavagna, devono sistemare, ancora una volta, AIUTO e andare a recuperare, all'inizio della scheda, FRUTTA e CARRETTO.
Qui oltre alla stanchezza e al calo dell'attenzione, si aggiunge la difficoltà dovuta alla stampa evanescente del riquadro della parola CARRETTO. E' la parte più sofferta della scheda.
Dopo ogni frase, abbiamo fatto una breve pausa, adesso facciamo l'intervallo con annessi e connessi.
Durante tutto l'intervallo, campeggia sulla lavagna la riproduzione del titolo della storia, che ultimeremo alla ripresa del lavoro.
Alla ripresa leggo il titolo un paio di volte e li invito a soffermare l'attenzione sulle parole API e ASINO, che hanno già incontrato nella scheda, vicino al relativo disegno.
Poi le cancello dalla lavagna e li invito a completare il titolo cercando le parole mancanti nel testo.
Non è così facile come sembra, ma tutti quelli che sono arrivati in fondo al lavoro, senza omissioni, riescono, con più o meno fatica a completare.
Per la stragrande maggioranza dei bambini, non ancora alfabetizzati, l'impegno è stato notevole e ha comportato il mantenimento di alti livelli di attenzione per un periodo molto lungo.
Per il paio di alunni che sanno già leggere, è stato un utile esercizio di lettura.

mercoledì 15 ottobre 2014

ieri e oggi

Ieri, dopo pranzo e prima di dividere la classe per le due ore dell'IRC abbiamo presentato i giorni della settimana, una nozione di base che comincia ad essere necessaria.
Abbiamo citato una filastrocca:
Lunedì andò da Martedì
per vedere se Mercoledì
avesse saputo da Giovedì
se fosse vero che Venerdì
avesse detto a Sabato
che Domenica era festa.
Ma non ne abbiamo proposto la memorizzazione (non ce n'era il tempo), che verrà proposta più avanti.
Abbiamo, invece, costruito il calendario murale di ottobre.
Questa, a ben vedere, è una fuga in avanti, perché per ora studiamo le scansioni del tempo (stagioni - mesi - giorni) in una concezione sostanzialmente ciclica del tempo, mentre sul calendario si affaccia già quella lineare.
In effetti, insieme ai concetti di successione e, se possibile, di contemporaneità e di durata, il chiarimento e la rappresentazione simbolica delle due concezioni del tempo e lo scioglimento della loro apparente inconciliabilità è il grande tema di storia di quest'anno.
Ma l'attività didattica è sostanzialmente un'ermeneutica ricorsiva che chiarisce e fonda razionalmente concetti su cui i bambini hanno comunque una, sia pure confusa, precomprensione. Dunque le sortite in campi ancora sconosciuti, non ci spaventano e non ci confondono.
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Oggi, presentate A, E e I, torniamo da capo alla A raccontando una storiella su cui fare un'osservazione morfologica.
E' la storia di un asinello che trasporta un carico troppo pesante di frutta. Non ce la fa e dopo aver chiesto invano aiuto a un grillo e a una coccinella, lo chiede alle api. Queste, divorando gran parte del carico, sgravano il peso che la povera bestia deve trasportare.
Tutti si accorgono che il finale della storia, che scrivo alla lavagna, 
LE API AIUTANO L'ASINO AFFATICATO
è pieno di parole che cominciano per A.
Concludiamo preparando l'illustrazione per domani:

Domani presenteremo il testo scritto che in parte dovranno completare, per una più puntuale riflessione. Se ce ne sarà tempo, dopo una riflessione sulle risposte di grillo, coccinella e api, si potrà forse fare una prima sintesi sillabica.









lunedì 13 ottobre 2014

Riconoscimento e discriminazione di lettere

Dopo il pranzo e il necessario intervallo, in attesa della maestra Barbara che dovrà continuare e concludere la favola dei sette capretti, facciamo un esercizio collettivo volto al consolidamento del riconoscimento delle vocali già presentate (A, E).
RICONOSCIMENTO
Traccio alla lavagna tre diagrammi di Venn vuoti:
Stabiliamo che:
  • nell'insieme A metteremo i nomi che cominciano per A;
  • nell'insieme E metteremo i nomi che cominciano per E;
  • nell'insieme ? metteremo i nomi che cominciano per una lettera che non abbiamo ancora affrontato.
Chiamo un bambino per volta, rivolto alla classe, dovrà declinare con chiarezza il suo nome. Un secondo bambino, da me designato, dovrà dire in quale insieme devo sistemarlo.
Tutti vengono coinvolti e, senza errori, costruiamo rapidamente i tre insiemi:


DISCRIMINAZIONE
Ci occupiamo dell'insieme ? e chiamo ancora un bambino alla volta. 
Evidenzio un nome nell'insieme:
L'interrogato deve dire se il nome evidenziato può essere messo in un insieme con altri (e indicare quali), oppure se sta da solo.
Alla fine costruiamo questi nuovi insiemi:
Finiamo appena in tempo per l'arrivo della maestra Barbara che finisce di raccontare la favola. Alla fine i bambini disegnano e poi spiegano quale parte della storia hanno disegnato. Certi disegni sono molto interessanti e ne parleremo a fine settimana.







  




sabato 11 ottobre 2014

prova d'orchestra












Ci siamo cimentati prima con i violoncelli, poi con i violini, quindi con le percussioni e infine a fare il coro.
A cantare ce la siamo cavata bene e siamo stati assunti subito per lo show finale.
Abbiamo cantato l'Inno alla gioia della IX Sinfonia di Beethoven, che è, ma non per colpa sua, anche l'inno della Comunità Europea.
Al ritorno in classe abbiamo ragionato su violini e violoncelli, tutti d'accordo che il suono proviene dalle corde.
Faccio vibrare un elastico, il suono si sente solo se vi si avvicina molto l'orecchio.
Tendo l'elastico sopra la fruttiera metallica che usiamo per la merenda e lo pizzico, la vibrazione si sente anche negli ultimi banchi, ecco la funzione della cassa armonica.
Poi tendo l'elastico prima sulla coppetta del gelato che abbiamo appena mangiato, poi su un bicchierino di plastica, i suoni che si ottengono sono diversi, quindi forma e dimensioni della cassa armonica cambiano il suono e questo spiega la differenza tra quello del violino e quello del violoncello.
Infine sulla stessa coppetta affianco un elastico sottile e uno più spesso, fanno suono diversi, quindi anche il diametro delle corde ha la sua importanza.
E' fin troppa roba e bisognerà tornarci su, magari costruendo rudimentali strumenti con materiale di recupero.
Per finire racconto la leggenda di Ermes che inventa la lira spolpando una tartaruga.
Stabiliamo che la leggenda è un racconto non vero, inventato, ma in cui c'è nascosta qualche verità.




martedì 7 ottobre 2014

dopo la A, la E

Ieri, insieme alla maestra Barbara, abbiamo cominciato il cartellone sulla risaia, che finiremo mercoledì.
Oggi abbiamo fatto i disegni per consolidare la A e cominciare la E.




venerdì 3 ottobre 2014

Una fiaba africana

Oggi abbiamo letto la storia di Bey la capra e le tre verità.



Abbiamo identificato degli animali che non conoscevamo o su cui facevamo confusione, come la...

che molti confondevano con la pecora.
Tutti, invece, conoscevano il...

ma pochissimi conoscevano sua moglie, la...

Se avesse le macchie, la leonessa potrebbe assomigliare al...

che si può confondere facilmente con il leopardo e il gattopardo, ma che qualcuno confondeva addirittura con la...

che non ha le macchie, ma le strisce.
Infine, quasi nessuno conosceva la...

La settimana prossima, vedremo che cosa ci si ricorda.